Intervista a Perla, cartomante che ha ereditato dalle anziane del posto dove è cresciuta i saperi divinatori.
Come è nata la passione per la cartomanzia?
Potrei dire da piccolina per curiosità, volevo capire se davvero era possibile prevedere il futuro, non sapevo nemmeno di cosa si trattasse e mi misi a provare. Ebbi subito dei riscontri, ma spaventata, abbandonai l’arte divinatoria. Tuttavia ritengo che la vera e propria passione per la cartomanzia sia nata all’età di 24 anni, incuriosita dall’evolversi degli eventi e dall’effettiva capacità di prevederli. Mia madre si ammalò gravemente e mia nonna voleva conoscere il decorso della malattia: delegò a me il compito di verificare, da allora non ho più smesso di divinare.
Che mazzi usi?
Al momento Piacentine, Tarocchi, Vera Sibilla, Lenormand e le carte francesi.
Come rispondono i vari mazzi?
Ovviamente in maniera differente data la differente simbologia, tuttavia molto dipende dall’affinità col mazzo e anche dalla giornata. Ci sono giorni che ritengo siano più chiare le Lenormand o che mi forniscano più dettagli, altre volte lo sono i Tarocchi. Ad oggi però posso dire che le mie più grandi soddisfazioni le ho avute con le carte francesi, precise e specifiche nel dettaglio anche se non sono di facile interpretazione.
Come pulisci i tuoi mazzi?
Non ho mai pulito i miei mazzi, o almeno non come si usa fare convenzionalmente. Tuttavia, prima di aprire le carte per un consulto, ho la tendenza a sbattere 3 volte il mazzo sul tavolo ripetendo i dati del consultante, è come se facessi una sorta di resettaggio delle energie del mazzo eliminando qualsivoglia tipo di energia sporca (lo faccio anche per eliminare influssi derivanti da una stesa precedente e slegare le carte dal precedente consultante). Al termine del consulto tendo a posizionare la prima e l’ultima carta del mazzo dritte, scelgo le carte più positive del mazzo perché ho la sensazione che attirino energia positiva.
Come ti prepari quando deve usarli? Che sensazioni provi?
Innanzitutto mi reco in una stanza silenziosa e cerco di evitare rumori e distrazioni, poi mi siedo nella posizione che in quel momento ritengo la più rilassante e appena avverto una sensazione di leggerezza e rilassatezza totale avvio il consulto.
Qual’è il tuo mazzo preferito? Perché?
Carte francesi, mi ci lega l’affetto per lo più, è il mazzo con cui ho cominciato questo percorso e che mi ha regalato parecchie soddisfazioni.
Ti ricordi un episodio in cui hai sbagliato e perché?
Una lettura fatta ad una ragazza che leggeva le carte e a cui vidi una situazione totalmente opposta a quella che lei viveva nel dettaglio, nonostante le carte mi fossero chiare sbagliai in toto ma non solo, mi stupì il fatto di aver visto l’intera situazione come fosse il negativo di una foto.
Qual’è l’episodio più incredibile che ricordi di aver predetto?
Ce ne sono tanti a dire il vero, quello che posso considerare il più incredibile è stato il consulto fatto ad un’amica a cui predissi l’arrivo del fidanzato, all’epoca era single, entro un dato mese ma non solo, le predissi anche il nome. Non era un nome comune dalle sue parti, ed in effetti nel mese predetto il ragazzo con quel nome arrivò da una città lontana e di lì a poco si fidanzarono.
Altri casi incredibili ce ne sono stati, come il predire il posto in classifica di 3 gare di tiro con l’arco fatte da alcune mie amiche. Sono riuscita a prevedere il posto ed anche il perché della posizione, ancora oggi ne hanno memoria e pensare che ci provai per gioco perché non credevo fosse possibile fare certe previsioni.
Ti senti di aiutare le persone? Perché?
Dipende cosa intendiamo per aiuto. Non credo il futuro possa mutare se con “aiutare” si fa riferimento a qualcosa di attivo no, non credo di fare attivamente qualcosa. Al massimo credo di permettere alle persone di acquisire una maggiore consapevolezza e chiarezza in tutte quelle situazioni che appaiono nebulose e senza soluzione e, li dove è possibile, cerco di infondere loro coraggio e speranza, se possiamo considerare aiuto tutto questo allora si..le aiuto.
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