Molti disagi nascono con un senso di agitazione e irrequietezza.
L’ansia e la paura sono reazioni fisiologiche dell’organismo, che vengono attivate dal pericolo. Da un punto di vista filogenetico, l’ansia e la paura hanno svolto un ruolo fondamentale per la sopravvivenza dei nostri pro-genitori e in generale dell’umanità. La paura infatti rappresenta l’ evoluzione in forma emotiva, della risposta cellulare di fronte ad una sostanza che danneggia i tessuti o che minaccia la vita.
Già da qualche secolo, tuttavia, la paura non è più una risposta ad una minaccia reale come un predatore, ma sempre più è la pre-visione di un pericolo, una sorta di pronostico sugli avvenimenti che si svolgeranno. La persona ansiosa percepisce talvolta una minaccia futura, ma molto spesso non è in grado di identificare alcun accenno di emergenza reale. L’ansia è diventata – nei tempi moderni – la risposta ad un pericolo simbolico presente non nella realtà esterna, ma nell’inconscio. In tempi ancora più recenti, lo stress è la risposta nevrotica dell’organismo di fronte all’ alienazione della persona nei confronti dei suoi autentici bisogni.
E’ necessario un certo tempo perché un problema nascosto nell’inconscio possa emergere e rivelarsi alla coscienza.
In alcune persone addirittura il problema rimane per moltissimi anni sepolto nell’inconscio, dove però continua indisturbato a produrre le sue interferenze nella vita dell’individuo. Certe persone manifestano un senso di inquietudine, a volte di scuotimento, altre volte il disagio sepolto si manifesta con un’ansia vera e propria, paura, un’evidente angoscia e talvolta con veri e propri attacchi di panico.
Non è possibile indicare con precisione una causa unica per tutti questi disturbi: quello che però è chiaro è che ogni persona in qualche modo “sceglie” quale sintomo manifestare.
In altre parole, la storia individuale, le esperienze passate e il modo di percepire la vita e le relazioni, determinano – nel loro complesso – un canale preferenziale per l’espressione del disagio e della malattia.
In moltissimi casi, è possibile riscontrare che tale canale è stato già utilizzato in passato – anche in forma simbolica – da qualche familiare. Ciò vuol dire che se ad esempio un bambino ha paura della scuola – tra le tante ipotesi da seguire – si può indagare sulle paure e fobie scolastiche dei genitori, oppure sul loro modo di vivere la separazione dai loro genitori, oppure ancora sul loro rapporto con gli insegnanti, le figure di riferimento, i successi e gli insuccessi scolastici, sul loro rapporto con i compagni, ecc.
La paura, l’ansia, lo stress sono dei pericolosi indicatori di un disagio interiore: sono il campanello di allarme per un pericolo non esterno – come talvolta si può pensare – ma di un pericolo interno. In altre parole, è come se l’inconscio comunicasse alla persona di mettersi all’erta, perché la situazione della sua psiche è messa sotto pressione.
Gli avvenimenti esterni non sono pericolosi in sé stessi, quanto piuttosto perché entrano in risonanza con avvenimenti dolorosi o traumatici sepolti nell’inconscio. Sono soprattutto questi che – dal profondo – inviano continuamente messaggi (i sintomi appunto) perché qualcosa venga trasformato.
L’irrequietezza, la paura e lo stress sono dunque “segnalatori di rotta”: come un faro nella notte, ci comunicano che se proseguiamo e ci intestardiamo su quella rotta, la nostra nave finirà per rovinare sugli scogli.
Alcune persone pensano ancora che ignorando o minimizzando tali disturbi, prima o poi il tempo aiuterà a seppellire sempre più il dolore e il disagio, finchè questi non saranno che un lontano ricordo. Ma il dolore non funziona così: piccolo o grande che sia, esso è come un cancro dell’anima. Vi si annida e – se non viene fermato – persegue ostinatamente il suo folle progetto distruttivo. Non vi sono farmaci miracolosi, formule magiche o espedienti di tutto comfort.
Le soluzioni veramente efficaci e durature contro l’ansia e le paure sono quelle che vanno a risolvere il conflitto profondo che continua ad agitarsi nell’inconscio. La Sophianalisi agisce sui sintomi come la paura e l’ansia: ma soprattutto agisce sulla loro radice oscura e aiuta la persona a rivolgere le proprie energie alla risoluzione della vera causa.
Il trattamento sophianalitico è una delle migliori strategie che si possono efficacemente adottare contro questi sintomi. Esso infatti tende gradatamente ad attivare le risorse di auto-guarigione presenti nel Sé di ogni persona. Non si tratta di metodi oscuri, magici, né di plagio, ma basati sul rispetto profondo della persona.
E’ per queste ragioni che il trattamento sophianalitico non crea dipendenza: gli strumenti non sono di esclusiva proprietà del sophianalista, ma vengono messi a disposizione della persona. Sarà quest’ultima a scegliere se, come e quando utilizzarli.
In particolare, tra gli strumenti più importanti che la Sophianalisi utilizza efficacemente contro l’ansia, vi sono:
– l’amore per se stessi
– la fiducia nelle proprie risorse positive
– la comprensione delle proprie dinamiche e delle proprie strategie inefficaci
– l’umiltà di fronte alla vita e alla sua grandezza
– il coraggio di chiedere aiuto e di saperlo vantaggiosamente portare nella propria esistenza
– la forza di affrontare i mostri e la forza di abbandonarli al proprio destino
– il perdono verso se stessi per tutto il male che ognuno provoca a sè, e il perdono verso gli altri
Un’ultima, ma importante considerazione sulla paura, è che essa non paralizza soltanto le attività quotidiane. La paura interrompe il flusso armonioso e lo scambio di energia tra l’universo e la persona. E’ come se – gettati nel fiume della vita – invece di navigare seguendo il naturale corso delle acque, rimanessimo per tutta la vita, ancorati stretti al molo. Il fiume intorno a noi si muove e scivola via, dando l’impressione che tutto cambi e che la vita scorra: ma non è così. Per chi rimane immobilizzato dalla paura, la vita diventa il passivo subire degli eventi. Impotenza, senso di inadeguatezza, vittimismo sono i compagni di un’anima costretta a vivere sotto il giogo dell’ansia continua.
La paura immobilizza la creatività, la gioia, le opportunità di felicità: spegne i colori dell’esistenza, riducendola ad un grigio perenne.