Non esistono bugie innocue
Tuttavia, se per una buona ragione non volete dire la verità, almeno non dite una bugia! Ammettete, per ipotesi, di appartarvi in un angolo per meditare, credendo di non essere visti. Desiderate che nessuno sappia cosa state facendo, ma qualcuno vi scopre e grida: “Ehi! Che fai? “, e per nascondere quello che state facendo rispondete: ” Stavo mangiando una banana”.
Non è necessario dire una bugia del genere. Avreste potuto rispondere: “Sono occupato e non voglio essere disturbato”. Una risposta sincera è migliore di una piccola bugia, detta per proteggervi dalla curiosità altrui. La gente, in genere, si lascia andare a questo tipo di menzogne. Evitate tale comportamento che favorisce l’abitudine mentale di mentire, anche quando non c’è bisogno, di eludere la verità.
È anche sbagliato dire la verità quando, così facendo, si tradisce inutilmente e senza un buon motivo qualcuno. Supponete, ad esempio, che un vostro conoscente abbia il vizio di bere, ma cerchi di tenerlo nascosto a tutti. Voi siete al corrente della sua debolezza e quindi, in nome della sincerità annunciate ai vostri amici: “Sapete che il tale ha il vizio di bere, non è vero?”.
Questa osservazione è superflua. Non è opportuno occuparsi dei fatti altrui. Non rivelate i difetti degli altri, se non fanno male a nessuno. Parlate in privato con l’interessato delle sue debolezze, se avete l’occasione, o la responsabilità di aiutarlo, ma, col pretesto di aiutare qualcuno, non parlate mai esclusivamente per ferirlo. Lo ‘aiutereste’ soltanto a farlo diventare un vostro nemico. E potreste anche soffocare il suo eventuale desiderio di migliorare.
La verità è sempre salutare; la realtà a volte può essere dannosa. Per quanto vero possa essere, un fatto che sia contrario al bene è soltanto un fatto, non è la verità. Non rivelate mai episodi spiacevoli che provocano un dolore inutile al prossimo, ad esempio parlare male del carattere altrui senza ragione.
I giornali o i settimanali scandalistici lo fanno spesso nei riguardi di persone famose, per danneggiarne la reputazione, o per ottenere guadagni personali a loro spese. Non attirate su di voi il cattivo karma che deriva dalla rivelazione di fatti che recano danno agli altri, qualora non si persegua uno scopo giusto e nobile.
Oltre a non rivelare fatti spiacevoli, dovete anche evitare con cura di insinuare sottilmente ciò che state cercando di nascondere. Dopo tutto, Dio perdona e anche noi, i suoi figli, dobbiamo perdonare. Perché dovreste essere proprio voi la causa del danno altrui? La vostra azione offensiva si ripercuoterà su di voi e vi danneggerà. Dobbiamo subire le conseguenze delle esperienze che imponiamo agli altri. Alcuni vivono in pace e altri vivono nell’ansia e nell’infelicità. Questi ultimi non hanno avuto la saggezza di sperimentare e di scoprire come si può vivere in pace, altrimenti avrebbero imparato a non mentire e a non parlare male degli altri in modo meschino e nocivo.
Tratto da “Il Divino Romanzo” di Yoganandaji